giovedì 2 maggio 2013

9 MAGGIO

A ROMA PER CHIEDERE UN' EUROPA DELLE PERSONE
Hanno costruito un’Europa dei burocrati e finanzieri. I cittadini sono sempre più poveri e disperati e la ricchezza, soprattutto quella prodotta dalla finanza, dall’Economia di carta, che non produce nulla per le persone, è concentrata in poche mani. Ricchezze enormi, inimmaginabili, solo per poche persone che si possono contare sulle dita di una mano. L’Europa, che ho desiderato e amato, non c’è e quella che esiste mi fa paura perché ha iniziato e condotto una guerra, una vera e propria guerra forse senza bombe ma con morti, macerie e dolori. Sono i cittadini, le persone, come sempre, che possono bloccare le nefandezze e cambiare le cose. Serve la voglia d’essere gli artefici del nostro futuro che è anche un dovere e serve avere orizzonti luminosi che sono utopia ma mai demagogia.
Senza l’utopia e il sogno, non si immaginano gli obiettivi, e per questo non si raggiungono i traguardi.
Sulle questioni politiche, oltre all’ambizione di contribuire a ridurre i dolori evitabili, ho il desiderio ben espresso in questo breve discorso di BOB KENNEDY.
Lo ha pronunciato il 18 marzo del 1968 ed è profetico. L’anno successivo, inizio di tutti i nostri guai, è stato assegnato il 1° Premio Nobel per l’economia trasformando questa scienza sociale in una scienza esatta e dando, conseguentemente, rilievo a un mezzo dell’uomo trasformandolo in un fine. Questa nefasta scelta del 1969 è stata rafforzata, nel malvagio errore, nell’attribuire, nel 1978, il 1° Premio Nobel per la Finanza elevando questa pratica a branchia economica che produce povertà, disuguaglianze, uccide l’economia reale, le persone e impoverisce tutti. Tutti poveri e pochi, pochissimi ricchi sempre più ricchi. Il 9 Maggio, festa dell’Europa, con diversi cittadini che vogliono essere artefici del proprio destino, mi piacerebbe, con loro in pullman, andare a ROMA davanti alle AMBASCIATE di:
IRLANDA, PORTOGALLO, GRECIA E CIPRO, per portare la solidarietà dei cittadini Europei che anche noi rappresentiamo. Questo gesto è particolarmente necessario per costruire,come vogliamo, l’Europa dei cittadini.

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